lunedì 9 novembre 2009

Sentenza di Strasburgo sul crocefisso nelle scuole

All'indomani della sentenza sul crocefisso a scuola del tribunale per i diritti umani di Strasburgo, in Italia diversi valdesi, battisti, luterani, evangelicali, sono concordi con questa decisione. Le motivazioni sono simili, ritengono corretto difendere la laicità degli stati, poiché i luoghi comuni sono di tutti. Chi vuole seguire un percorso religioso, può decidere liberamente di andare nei luoghi preposti, la scuola è un luogo di insegnamento, non di preghiera. La stampa e le TV di regime, queste notizie non le danno, si inventano le tradizioni per imporre delle ingiustizie, inculcano le teorie dell’odio dicendo che nei loro paesi fanno quello che vogliono, pertanto gli stranieri non devono venire a comandare a casa nostra, ma non dicono che la differenza tra le dittature e il fondamentalismo lo si insegna con la democrazia.

L’articolo che abbiamo pubblicato su Nuova Stagione dal titolo: La croce è un'odolatria, non è contro la religione cristiana, anzi è esattamente il contrario. Solo con l’integrazione e il rispetto di tutti, sarà possibile sperare che il futuro sia migliore per i popoli. Passeranno gli anni e i nostri figli vedranno con i propri occhi come le abitudini e le tradizioni cambino, i figli dei mussulmani magari diventeranno cristiani e viceversa, vedranno matrimoni misti, riconosceranno l’Italia come la propria patria, questo è già successo in America. Se invece la coltura dell’odio sarà prevalente, saremo destinati in futuro a soccombere (lo dicono le statistiche), con questa cultura abbiamo tutto da perdere e niente da guadagnare, saremo circondati dall’esterno e avremo un nemico all’interno. La cultura fondamentalista dell’odio insegna ai loro martiri che “la morte è una cosa meravigliosa”, e loro purtroppo ci credono. Solo la democrazia e la tolleranza sconfiggono il fondamentalismo e le politiche razziste.

Ma se il popolo è poco colto ed è complice di questi ideali….è giusto che prima o poi ne paghi le conseguenze.

Nessun commento:

Posta un commento